venerdì 7 settembre 2012

Il fine settimana

Giovedì e venerdì hanno visto in aula Uenishi sensei. Lavora per la rivista "Evening" e fa da assistente al manga "Reborn". Ha condotto gli esami nella nostra Accademia poco più di 3 mesi fa ed è stato bello vederlo di nuovo con i nostri studenti ma in un aula giapponese.
Uenishi sensei a lezione
Talita al lavoro
Il programma è continuato con il design di personaggi e con la creazione di un "namenote" di 3 pagine da sviluppare nei prossimi giorni.
A parte qualche momento di euforico shopping pomeridiano dovuto all'adrenalina di Tokyo, tutti sono rimasti concentrati sulle lezioni e l'intero gruppo ha preso un ritmo che sta spingendo gli insegnanti giapponesi ad approfondire il lavoro. La prossima settimana sarà molto più dura.

Espressioni
Nel frattempo siamo stati invitati dalla TDG all'open day di domani e quindi andremo a ritrovare Haru e la nostra insegnante del Master estivo, Kawaguchi sensei. Sono sicuro che sarà una bella giornata come ogni anno. Forse meglio. Akiko ci seguirà con la sua pazienza giapponese e gli insegnanti ne approfitteranno per lavorare un po' insieme ai ragazzi.

Per rompere la noiosa routine della settimana lavorativa, questa mattina abbiamo abbandonato gli studenti in aula e siamo andati ad Asakusa insieme a Misao, l'insegnante di inchiostrazione del corso accademico. Non vede l'ora di tornare in Accademia a febbraio e, nel frattempo, ha dimenticato almeno il 40% dell'italiano che aveva imparato quando era qui.
Asakusa: tempio Sensoji
Ora è molto impegnata con il suo editore e il suo lavoro di illustratrice per i gruppi Pop. Lunedì 17 andremo a trovarla a casa e ci farà vedere le ultime copertine di CD che ha fatto. Ma soprattutto organizzeremo la cena... il 17 è festa nazionale e non lavorano nemmeno i giapponesi!

Misao legge il suo o mikuji
Oggi al tempio Sensoji, Misao e Marco hanno trovato entrambi lo "O mikuji di massima fortuna" mentre Ilaria ha dovuto appendere il suo nella speranza di scongiurare sciagure immani. Io e Giusy abbiamo evitato perché non crediamo a queste cose ed è risaputo che le superstizioni sono stupidaggini ma non crederci porta sfortuna.
A proposito, al cancello del tempio abbiamo trovato un signore attempato, chiaramente occidentale con gli occhi un po' fuori dalle orbite, qualche cartello fatto in casa e la scritta Jesus sulle braccia, che lanciava avvertimenti in un giapponese alternativo alla volta dei gruppi di studenti delle medie in visita al tempio.

Questi lo guardavano un po' perplessi, alcuni spaventati, altri sorridevano, qualcuno lo fotografava. Poverino... si fa per dire... il marketing cattolico da santa inquisizione qui non funziona granché. Soprattutto davanti ad un tempio Buddhista.
La religione in Giappone è un bene di conforto al pari di altri, se vogliamo, meno nobili. Viene usato dagli individui per stare meglio. Con i tempi e i modi che ognuno sente per sé stesso con un pragmatismo sconcertante e senza costrizioni. Minacciare l'ira di Dio se non si abbraccia Gesù sbraitando verso dei bimbi che hanno vissuto un terremoto come quello dell'anno scorso ha un effetto decisamente contrario a quello che si ottiene di solito con dei potenziali fedeli italiani.

Comunque è stata una nota di colore mentre aspettavamo l'arrivo di Misao. Come sempre ad Asakusa, abbiamo fatto colazione, il gelato dopo colazione, bevande caloriche prima di pranzo e poi pranzo. Come si fa a non ingrassare in questo quartiere?? Sullo sfondo, lo Sky Tree. Torre di 640 metri completata secondo la tabella di marcia nonostante gli inconvenienti sismici.

Misao ci ha accompagnato a comprare i tabi gommati per il Matsuri di domenica. Siamo un po' preoccupati. I giapponesi non entrano praticamente mai in contatto l'uno con l'altro nemmeno in metropolitana ... tranne durante i matsuri. In queste occasioni evidentemente compensano l'assenza di contatto del resto dell'anno.
Per questo motivo bisogna indossare i tabi. Ci si pesta i piedi continuamente mentre, letteralmente appiccicati uno all'altro, si porta un tempietto di legno, che pesa come se fosse di piombo, appoggiato su travi di legno che potrebbero sostenere un solaio di mattoni, saltellando allegramente a tempo (per forza). Misao ci ha regalato uno straccetto colorato che serve ad asciugare il sudore e a fasciarsi la fronte per evitare di fare la doccia ai trasportatori vicini.
La nostra preoccupazione non è diminuita...

In ogni caso la prima settimana è finita e, anche se il fine settimana sarà parzialmente lavorativo, domenica gli studenti potranno staccare un po' e girare liberamente da mattina a sera.

Come previsto, la mancanza di uno spazio comune un po' ci sta pesando ma le dimensioni delle stanze, il corridoio all'aperto a piano terra e il fatto che occupiamo quasi tutto il piano aiutano il gruppo a tenersi sufficientemente unito.

Domani l'appuntamento è alle 13 per cui ce la prenderemo comoda. È pur sempre sabato!

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