Dopo 12 ore di volo, a cui vanno sommate le ore per il check in e i rispettivi voli di avvicinamento, la stanchezza è paragonabile a quella del giovedì alla Summer School. Solo che qui lo stretching mattutino è sostituito dal consueto viaggio in treno da Narita a Ueno e poi in metro fino a Tokiwadai con passeggiata sotto la pioggia per arrivare al dormitorio. Tokyo in questo periodo è calda e umida ma tutto sommato, quando piove, si sta bene.
Narita: domenica mattina |
Ikebukuro: stazione |
I dintorni della stazione della metro sono perfetti. C'è tutto quello che serve per fare la spesa a costi contenuti ed è pieno di piccoli e medi ristoranti dove passare una serata quando ne avremo le energie.
Il supermercatino non è il Seyu di Asakusa ma comunque non è male. Gli inari sushi però vanno comprati nel momento in cui si vedono perché non li rimettono sugli scaffali durante il pomeriggio.
Ci sono un paio di conbini (non Lawson purtroppo) e anche una Soba-ya molto carina. Ci siamo andati per il primo pranzo giapponese. Le signore erano stupite e divertite nel vedere degli stranieri nel loro locale e per giunta così tanti...
Ecco. L'unico problema che sento in Giappone è che c'è poco spazio per condividere quello che si vive.
Ikebukuro: a spasso |
Nonostante la stanchezza, abbiamo fatto un po' di spesa e poi siamo andati a Ikebukuro a fare una passeggiata. Non conosco Ikebukuro e quindi non ho potuto fare da guida. Visto il mio pietoso senso dell'orientamento, è stato meglio così. Abbiamo girato un po' senza meta e abbiamo trovato quasi subito un Books Off di due piani e un piccolo 100 Yen shop per il primo shopping. Qualche art book a pochi euro e le piccole cose per tutti i giorni.
E così, per tutti, il ritmo della giornata si è adeguato subito al fuso orario di Tokyo. Le lezioni inizieranno alla Y.A.G. martedì mattina. Questa sera avrò un incontro a cena con i sensei per pianificare gli ultimi dettagli del corso e per ritrovarci un po'.
楽しみにしています!
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