domenica 2 settembre 2012

Arrivati!

La giornata di viaggio è sempre estenuante. Eppure, l'arrivo ricarica tutti di un'energia inattesa.
Dopo 12 ore di volo, a cui vanno sommate le ore per il check in e i rispettivi voli di avvicinamento, la stanchezza è paragonabile a quella del giovedì alla Summer School. Solo che qui lo stretching mattutino è sostituito dal consueto viaggio in treno da Narita a Ueno e poi in metro fino a Tokiwadai con passeggiata sotto la pioggia per arrivare al dormitorio. Tokyo in questo periodo è calda e umida ma tutto sommato, quando piove, si sta bene.

Narita: domenica mattina
  Kawaguchi sensei ci ha accompagnato fino a Ueno. Il "ribaltamento" è stato molto divertente. Fino al giorno prima la guidavamo alla scoperta della nostra scuola e dei nostri luoghi sorridendo dei moti di stupore di fronte a piazza San Marco o alla torre di Pisa e poi, di colpo, l'abbiamo vista tornare nel suo mondo, così ansiosa di farci da guida, seppur per un breve tratto, da farle dimenticare di fare il biglietto del treno. Nel tragitto da Narita ogni tanto era lei a sorridere nell'ascoltare i commenti degli studenti sulle case giapponesi, piccole e vicinissime tra loro.

Ikebukuro: stazione
Tokiwadai è un quartiere di prima periferia a poca distanza da Ikebukuro. Il dormitorio è buono. Pulito, efficiente e con stanze spaziose e attrezzate, almeno per i canoni giapponesi. Qui gli appartamenti medi in città non superano i 30 mq. Avere una doppia con la "zona letto" separata dalla "zona cibo" per me è straordinario.
I dintorni della stazione della metro sono perfetti. C'è tutto quello che serve per fare la spesa a costi contenuti ed è pieno di piccoli e medi ristoranti dove passare una serata quando ne avremo le energie.
Il supermercatino non è il Seyu di Asakusa ma comunque non è male. Gli inari sushi però vanno comprati nel momento in cui si vedono perché non li rimettono sugli scaffali durante il pomeriggio.
Ci sono un paio di conbini (non Lawson purtroppo) e anche una Soba-ya molto carina. Ci siamo andati per il primo pranzo giapponese. Le signore erano stupite e divertite nel vedere degli stranieri nel loro locale e per giunta così tanti...
Ecco. L'unico problema che sento in Giappone è che c'è poco spazio per condividere quello che si vive.
Ikebukuro: a spasso
Trovare un localino caratteristico dove poter stare tutti insieme al termine di una giornata non è semplice e so che non potremo farlo spesso. Per noi, abituati a vivere scuola con gli studenti, è un piccolo trauma.
Nonostante la stanchezza, abbiamo fatto un po' di spesa e poi siamo andati a Ikebukuro a fare una passeggiata. Non conosco Ikebukuro e quindi non ho potuto fare da guida. Visto il mio pietoso senso dell'orientamento, è stato meglio così. Abbiamo girato un po' senza meta e abbiamo trovato quasi subito un Books Off di due piani e un piccolo 100 Yen shop per il primo shopping. Qualche art book a pochi euro e le piccole cose per tutti i giorni.
E così, per tutti, il ritmo della giornata si è adeguato subito al fuso orario di Tokyo. Le lezioni inizieranno alla Y.A.G. martedì mattina. Questa sera avrò un incontro a cena con i sensei per pianificare gli ultimi dettagli del corso e per ritrovarci un po'.
楽しみにしています!

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