sabato 22 settembre 2012

Si torna a casa.

Le ultime giornate sono trascorse in ordine sparso. I ragazzi, ormai esperti di metropolitana e quartieri, in giro per Tokyo a fare i turisti. Io e gli insegnanti a concludere gli appuntamenti prefissati.

Unica eccezione, giovedì a Kamakura. Io e Andrea ci siamo avventurati tra i templi e il mare e, finalmente, ho staccato per un'intera giornata.
Kamakura è una cittadina a una cinquantina di km da Tokyo piena di templi zen e sede della seconda statua di Buddha del Giappone. È impossibile visitare tutti i templi in una giornata, però non stavamo raccogliendo punti per cui abbiamo visto i tre siti a nord della città scendendo a Kita - Kamakura e quindi siamo andati al Buddha.

È stato un po' strano vedere un Giappone non occupato da grattacieli e stazioni della metro.
Piacevole ma assolutamente inusuale rispetto alle mie esperienze standard di questi anni.
Abbiamo camminato tanto. Siamo arrivati anche allo Hansobo, un tempietto in cima ad una collina da cui si poteva vedere il tempio principale immerso nel verde.
In teoria si può vedere bene anche il monte Fuji ma, con l'umidità di questo caldo mese di settembre, non c'è stato niente da fare.

Il Buddha di 13,5 metri è simpaticamente seduto in mezzo ad uno spiazzo pieno di gente che si fa fotografare ed è veramente imponente.
Kamakura Daibutsu

Infine, siamo andati al mare. La spiaggia sabbiosa di Kamakura è piuttosto abbandonata, almeno in settembre, ma abbiamo comunque gradito sia l'aria di mare che il rilassante rumore delle onde.
Invece qui non sono tanto rilassati con le onde... Il cartello all'entrata della spiaggia era molto eloquente.


In giro per la città è pieno di rifugi anti tsunami e in stazione c'è una bella mostra sull'ultimo tsunami che ha colpito la zona. La città viene periodicamente rifatta da capo... il tutto è molto rassicurante.
D'altra parte, più o meno tutti quelli con cui abbiamo lavorato ci avevano consigliato di andare a Kamakura e noi, alla fine, abbiamo obbedito. Abbiamo fatto proprio bene. Non sentivamo più i piedi ma valeva davvero la pena.
La sera, sulla via del ritorno, piccola pausa a Jiyugaoka a mangiare okonomiyaki e monjiayaki con Akiko. Il posto dove abbiamo mangiato, relativamente vicino alla stazione, è buono, rinomato e poco turistico. Saremmo rimasti fino al giorno dopo senza problemi.


Venerdì è stato abbastanza massacrante  perché, come al solito, tutti gli appuntamenti sospesi si condensano l'ultimo giorno utile, ma abbiamo finito con la cena istituzionale insieme a Maeda san e Fuji san.
Per fare bella figura ci hanno portato in un ristorantino "francese" dove, per metà almeno, cucinavano piatti italiani... ottimi peraltro. Ci vogliono davvero bene.

Infine, quest'ultima giornata io e Andrea l'abbiamo passata con un amico americano che vive qui. Come al solito siamo finiti alla baia così ho potuto fotografare il Gundam a grandezza naturale che sta lì a prendere dietro un centro commerciale enorme che l'anno scorso era un semplice cantiere.
Qui finiscono tutto rapidissimamente.
Chissà come mai abbiamo finito per parlare anche della Salerno - Reggio Calabria... hanno riso molto. Credo che non abbiano capito che io e Andrea non stavamo scherzando.
A vivere in questo posto ci si abitua ad una realtà troppo diversa dalla nostra. Magari può esserci di stimolo per provare a cambiare le cose in Italia... oppure a cambiare Paese e sperare che il nostro se la cavi senza di noi.  Comunque tra poco più di un'ora partiremo per tornare a casa. Metro fino a Ikebukuro e poi Narita Express per l'aeroporto. Costa un po' di più ma è meglio arrivare per tempo al check in... Ci vediamo l'anno prossimo!

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